# Consulenza per Aprire una Società in Bulgaria - vuoi aprire una società all'estero? > Scopri come aprire una società in Bulgaria con la consulenza di Diego Vismara. Esperienza ventennale per trasferimenti aziendali all'estero e servizi contabili su misura. Richiedi una consulenza gratuita. vuoi aprire una società all'estero? - Hai bisogno di una consulenza professionale? Non cercare oltre. Offriamo consulenza professionale, orientamento e soluzioni attuabili alle aziende che vogliono trasferirsi all’estero.  vuoi aprire una società all'estero? - Hai bisogno di una consulenza professionale? Non cercare oltre. Offriamo consulenza professionale, orientamento e soluzioni attuabili alle aziende che vogliono trasferirsi all’estero. Ma perchè la Bulgaria? - Perchè la Bulgaria è la nazione in Europa con il regime fiscale più basso. Solo il 10% di tasse sugli utili. Mi chiamo Diego Vismara e sono un imprenditore come te. Da diversi anni mi occupo di trasferire le sedi delle aziende di imprenditori e liberi professionisti dall’Italia all'estero ed in particolare in Bulgaria. Sono l’autore del libro “Italiano sarà Lei, storia di un imprenditore che ha lasciato l’Italia”.Io stesso ho affrontato da "pioniere" nel 2004 il trasferimento della mia azienda all’estero per non “morire di tasse” in Italia. Specialisti Esperti e d'esperienza In collaborazione con uno studio di commercialisti Bulgari offro servizi nel settore della contabilità, della gestione finanziaria, della consulenza fiscale e legale da più di 20 anni. Risultati stabili ed a lungo termine I miei clienti possono contare sempre su di me per qualsiasi esigenza. Questo permette loro di sviluppare un business stabile ed a lungo termine. Sono una guida sicura al loro fianco. Esperienza personale diretta Quello che propongo è frutto diretto della mia esperienza personale , non propongo cose che non abbia già comunque provato e testato io personalmente. Prezzi flessibili La mia capacità organizzativa e la mia lunga esperienza nel trasferimento delle aziende all’estero mi permette di offrire costi di trasferimento adeguati alle tue esigenze. Consulting Approfondito - Servizio di consulting approfondito in Italia con Diego Vismara. Questo consulting servirà a chiarire le tue curiosità sul tema azienda all’estero. Apertura LTD Bulgara - Servizio di apertura della società estera in Bulgaria disponibile in 3 opzioni di prezzo chiare e senza sorprese. Verifica nella descrizione il piano più adatto a te. Accounting - Contabilità - Servizio di contabilità della società Bulgara .Il servizio viene erogato mensilmente e comprende anche l’assistenza full time di Diego Vismara. Se in Italia non riesci più a fare impresa vieni in Bulgaria, non arrenderti mai. 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Infatti la tassazione è solo del 10% sugli utili generati. ## Diego Vismara > CEO - Vado In Bulgaria ## Stanislav Rezashki > Accounting director ## Domenico D. > Euro Service CEO "Inizialmente ero molto diffidente ma presto mi accorto degli enormi vantaggi fiscali che offre la Bulgaria. La tassazione in Bulgaria è davvero molto bassa e il costo della manodopera è davvero concorrenziale." ## Mirko M. > MizzonInternational "Lavorando nel settore dell'autotrasporto internazionale dovevo trovare un modo per ottimizzare i costi di bolli ed assicurazioni dei mezzi. La Bulgaria da questo punto di vista è veramente un'opportunità!" ## Roberto T. > PromoinvestInternational "Esperienza iniziata nel 2015 con tante incognite e qualche speranza in considerazione del mercato lontano e poco conosciuto ma con risultati decisamente superiori alle attese e non solo per ragioni strettamente aziendali." ## Diego Vismara > CEO - Vado In Bulgaria ## Stanislav Rezashki > Accounting Director ## Mariya Parvanova > Assistant ## Ivaylo Parvanov > Trasporto e Immatricolazione Auto ## Servizi Professionali per Apertura Società in Bulgaria - I servizi che offriamo > Scopri i nostri servizi per l'apertura e gestione di società in Bulgaria. Team esperto e soluzioni tecnologiche avanzate per il tuo successo, con un supporto affidabile e trasparente in ogni fase. Formazione I nostri esperti sono tutti professionisti certificati e si sono formati nelle migliori Università Bulgare. Commercialisti, avvocati e notai che collaborano con noi sono persone di fiducia da me testate in questi anni in Bulgaria. Tecnologia I nostri clienti possono contare anche su un gestionale a loro dedicato così che possano emettere le fatture delle loro prestazioni, servizi o prodotti a norma di legge Bulgara. Una piattaforma da noi sviluppata per tenere la contabilità! Serietà delle Persone Capita spesso di incontrare un professionista che, una volta erogato il servizio e preso il gettone per la prestazione, sparisce nel nulla. La nostra serietà è comprovata anche dopo l'apertura della tua società. Obiettivi Chiari Il nostro unico obiettivo è quello di aiutarti a sviluppare la tua società estera in Bulgaria e vederti finalemente felice di lavorare senza pagare una miriade di tasse e belzelli! Ti aiuteremo in ogni momento per raggiungere il successo. ## Consulting per Aprire una Società in Bulgaria: Consulenza Gratis - Consulting Approfondito > Scopri come il nostro servizio di consulting personalizzato ti aiuta ad aprire una società in Bulgaria. Analizziamo fattibilità, normative e offriamo la prima consulenza gratuita per una decisione informata. Consulting Approfondito Nulla a velit quis ex ornare rhoncus. Donec imperdiet risus justo, vel malesuada erat fermentum at. Morbi at laoreet mauris. Mauris lorem felis, gravida et vehicula congue, tempus vel justo. Aprire una società in Bulgaria? - Chiedimi qualsiasi cosa su come aprire una società in Bulgaria Se c'è una cosa che mi contraddistingue è la chiarezza. Alcune volte posso sembrare perfino scortese e anche un po burbero. Ma il mio intento è solo uno: farti capire bene cosa significa aprire un'azienda all'estero ed in particolar modo in Bulgaria. Ti dirò la verità in faccia senza peli sulla lingua così che tu possa finalemente fare chiarezza su tutti i tuoi dubbi. Analisi della situazione Iniziale L'analisi della tua situazione iniziale in un consulting è fondamentale per definire la situazione in cui ti trovi identificare punti di forza, debolezze e possibili opportunità strategiche future. Verifica fattibilità del tuo progetto Analizzeremo insieme normative, vincoli fiscali e burocratici, e opportunità. Studieremo la fattibilità del progetto in modo da prevenire qualsiasi tipo di problematica futura una volta aperta la tua società in Bulgaria. Principali Esperti Nel caso sia necessario coinvolgeremo esperti quali avvocati, fiscalisti e commercialisti per verificare ogni cosa e approfondire ogni aspetto e dettaglio della fattibilità del progetto. Prima Consulenza Gratuita La prima consulenza è gratuita! potrai chiedermi per 45 minuti qualsiasi cosa poi se sarà necessario approfondiremo per capire meglio cosa fare e come farlo in una seconda consulenza a pagamento. ## Apertura Società in Bulgaria: Tassazione e Vantaggi Fiscali - Apertura SocietàEstera > Scopri come aprire una società in Bulgaria con vantaggi fiscali unici. Tassazione agevolata al 10%, sicurezza e consulenze personalizzate per un'integrazione legale e fiscale efficace. Contattaci ora! Apertura SocietàEstera Nel corso di questi anni ho aiutato decine e decine d’imprenditori ad aprire la loro azienda in Bulgaria paese con una tassazione molto favorevole. Infatti la tassazione è solo del 10% sugli utili generati. Aprire la tua società all'estero in Bulgaria - Aprire la tua società all'estero in Bulgaria è sicuro con noi! Se c'è una cosa che mi contraddistingue è la chiarezza. Come prima cosa devi sapere che targhiamo le tue auto di lusso in Bulgaria solo se hai già un'azienda in Bulgaria o sei disposto ad aprirne una tua. Non targhiamo le auto sotto delle società e poi le diamo a noleggio come fanno tanti "improvvisati e fuori legge". Per cui se vuoi aprire una società tua e targare la tua auto contattaci per un consulting. Analisi della situazione Iniziale L'analisi della tua situazione iniziale in un consulting è fondamentale per definire la situazione in cui ti trovi identificare punti di forza, debolezze e possibili opportunità strategiche future. Verifica fattibilità del tuo progetto Analizzeremo insieme normative, vincoli fiscali e burocratici, e opportunità. Studieremo la fattibilità del progetto in modo da prevenire qualsiasi tipo di problematica futura una volta aperta la tua società in Bulgaria. Principali Esperti Nel caso sia necessario coinvolgeremo esperti quali avvocati, fiscalisti e commercialisti per verificare ogni cosa e approfondire ogni aspetto e dettaglio della fattibilità del progetto. Prima Consulenza Gratuita La prima consulenza è gratuita! potrai chiedermi per 45 minuti qualsiasi cosa poi se sarà necessario approfondiremo per capire meglio cosa fare e come farlo in una seconda consulenza a pagamento. Guarda il video ! In questo video di qualche anno fa ti spiego perchè trasferire la tua attività in Bulgaria. Nonostante l'abbia registrato diversi anni fa è sempre attuale ed è stato visto da migliaia di persone! ## Servizio Accounting Società Bulgara: Consulenza Esperta - Accounting Società Bulgara > Scopri come i nostri servizi di accounting per le società bulgare possono semplificare la tua gestione aziendale. Con consulenze personalizzate e supporto esperto, la tua impresa sarà in buone mani. Prenota la tua consulenza gratuita oggi stesso! Accounting Società Bulgara Servizio di contabilità della società Bulgara. Il servizio viene erogato mensilmente dal nostro studio e comprende anche l’assistenza di Diego Vismara in caso di necessità. Servizio di accounting società bulgara - Siamo sempre disponibili ad ascoltare le tue richieste ed aiutarti Durante la mia lunga esperienza in Bulgaria ho sempre avuto lo stesso problema…cercare di parlare con il mio consulente-commercialista Bulgaro. Purtroppo non sempre è facile… I problemi che determinano questa situazione sono sostanzialmente due: la difficoltà con la lingua e, se anche parlano in Italiano, è sempre difficile trovare gli spazi ed i momenti giusti. Non curanza da parte del commercialista Bulgaro delle mie necessità da Italiano nel condurre un’azienda in un paese straniero. Noi siamo differenti ci prendiamo cura di te e della tua azienda! 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La prima consulenza è gratuita! ## Auto Targa Bulgaria: Registrazione Sicura per Aziende Bulgare - Auto TargaEstera > Ottieni una consulenza su come targare la tua auto di lusso in Bulgaria. Scopri i vantaggi e i passi da seguire per navigare leggi e costi italiani con facilità. Prima consulenza gratuita! Auto TargaEstera Il costo dei bolli e delle assicurazioni in Italia ha raggiunto ormai livelli insostenibili. Agli imprenditori che hanno la propria società in Bulgaria offriamo il servizio per l’immatricolazione auto di lusso a norma di legge. Targare la propria auto in Bulgaria? - Chiedimi qualsiasi cosa su come targare la tua auto in Bulgaria Se c'è una cosa che mi contraddistingue è la chiarezza. Come prima cosa devi sapere che targhiamo le tue auto di lusso in Bulgaria solo se hai già un'azienda in Bulgaria o sei disposto ad aprirne una tua. Non targhiamo le auto sotto delle società e poi le diamo a noleggio come fanno tanti "improvvisati e fuori legge". Per cui se vuoi aprire una società tua e targare la tua auto contattaci per un consulting. Analisi della situazione Iniziale L'analisi della tua situazione iniziale in un consulting è fondamentale per definire la situazione in cui ti trovi identificare punti di forza, debolezze e possibili opportunità strategiche future. Verifica fattibilità del tuo progetto Analizzeremo insieme normative, vincoli fiscali e burocratici, e opportunità. Studieremo la fattibilità del progetto in modo da prevenire qualsiasi tipo di problematica futura una volta aperta la tua società in Bulgaria. Principali Esperti Nel caso sia necessario coinvolgeremo esperti quali avvocati, fiscalisti e commercialisti per verificare ogni cosa e approfondire ogni aspetto e dettaglio della fattibilità del progetto. Prima Consulenza Gratuita La prima consulenza è gratuita! potrai chiedermi per 45 minuti qualsiasi cosa poi se sarà necessario approfondiremo per capire meglio cosa fare e come farlo in una seconda consulenza a pagamento. Guarda il video ! - e prenota la consulenza. Non facciamo noleggio auto targa Bulgara!Se stai cercando noleggio auto targa Bulgara rivolgiti altrove ma fai attenzione potrebbe non essere legale. La consulenza avviene online o in ufficio? - La prima consulenza gratuita avviene sempre online tramite Meet. Una volta che ci siamo conosciuti e che abbiamo verificato la possibilità e la fattibilità dell'apertura della società in Bulgaria allora potremo vederci anche in ufficio. Il secondo consulting , se necessario, sarà però a pagamento. Posso far partecipare anche il mio commercialista? - Certamente puoi far parteciapre anche il tuo commercialista o fiscalista. In questo caso ti chiedo cortesemente di mandarmi anche il suo nome cognome in modo che possiamo sapere con chi parleremo.  Posso partecipare mentre guido o faccio altro? - No se ti colleghi mentre guidi o stai facendo altro non proseguirò nella conversazione.Significa che la nostra consulenza per te non è di molto valore pertanto la riprogrammeremo quando sarai nel tuo ufficio e concentrato su quello che ti sto dicendo e spiegando.  ## Italiano sarà lei: il libro di Diego Vismara s - Il Libro:Italiano sarà lei! > Scopri "Italiano sarà Lei!" di Diego Vismara, un libro che racconta le sfide di un imprenditore italiano e la sua rinascita imprenditoriale in Bulgaria. Analisi, soluzioni e consulenza gratuita! Il Libro:Italiano sarà lei! Questo libro nasce dalla mia esperienza diretta di piccolo imprenditore che ha vissuto sulla propria pelle le difficoltà quotidiane che si devono affrontare in Italia per gestire un’azienda. Il libro di Diego Vismara - Un racconto reale di una storia vissuta. Questo libro si rivolge a tutti gli imprenditori italiani che si sentono schiacciati dal peso di tasse e burocrazia, arrivando a pensare di non farcela più. Diego Vismara racconta la sua esperienza diretta: dopo anni di difficoltà in Italia, ha avviato un'attività all'estero, scoprendo con amara sorpresa quanto fosse più semplice e redditizia. Questa sua esperienza lo ha trasformato in un punto di riferimento per altri imprenditori disperati. Il titolo del libro, "Italiano sarà Lei!", nasce proprio da una frase di rabbia e disillusione di un amico imprenditore, che simboleggia la perdita di orgoglio quando lo Stato sembra abbandonare chi crea lavoro. Il libro non è solo un racconto personale, ma un'analisi profonda delle disarmonie economiche e fiscali che affliggono il nostro Paese, offrendo una via d'uscita a chi vuole continuare a credere nelle proprie capacità imprenditoriali senza arrendersi. In sintesi, è un messaggio potente per chi cerca una soluzione. Analisi della situazione Iniziale L'analisi della tua situazione iniziale in un consulting è fondamentale per definire la situazione in cui ti trovi identificare punti di forza, debolezze e possibili opportunità strategiche future. Verifica fattibilità del tuo progetto Analizzeremo insieme normative, vincoli fiscali e burocratici, e opportunità. Studieremo la fattibilità del progetto in modo da prevenire qualsiasi tipo di problematica futura una volta aperta la tua società in Bulgaria. Principali Esperti Nel caso sia necessario coinvolgeremo esperti quali avvocati, fiscalisti e commercialisti per verificare ogni cosa e approfondire ogni aspetto e dettaglio della fattibilità del progetto. Prima Consulenza Gratuita La prima consulenza è gratuita! potrai chiedermi per 45 minuti qualsiasi cosa poi se sarà necessario approfondiremo per capire meglio cosa fare e come farlo in una seconda consulenza a pagamento. Guarda il video ! - Ascolta la prefazione del Libro. "Italiano sarà lei!" Un libro di Diego Vismara.Vuoi saperne di più? Compila il form qui accanto. Italiano sarà lei - La storia di un imprenditore che ha lasciato l'Italia. Cinquantenne, bergamasco, imprenditore per tradizione familiare e per vocazione personale, Diego Vismara ha attraversato, suo malgrado e nonostante la giovane età, molteplici e contrastanti esperienze professionali che gli hanno fatto vivere, senza soluzione di continuità, sia l’ebrezza e l’entusiasmo dell’affermazione e della crescita come imprenditore, sia  il triste e devastante crollo che sta purtroppo caratterizzando il percorso aziendale di molti imprenditori italiani.  Se, poi, la responsabilità principale di tutto questo risiede  in un “sistema Paese” sempre più bloccato e in affanno, oltre che nella imprevedibilità di un mercato globale tanto tiranno quanto antropofago, allora lo sconforto si moltiplica tingendosi di rabbia sorda e impotente.Diego, però, più per ispirazione personale che per casualità fortunata, aveva un “jolly” nella manica e, al momento opportuno, lo ha fatto valere.Il suo “jolly” ha un nome e si chiama Bulgaria! ## Aprire una società in Bulgaria: vantaggi fiscali e procedure - Il nostro magazine > Scopri tutto sull'apertura di una società all'estero . Esplora il confronto fiscale tra Bulgaria e Italia e come aprire una società all'estero. Novità fiscali società in Bulgaria. Fisco Leggero, Business Vivace: Il Confronto (impietoso) tra Bulgaria, Irlanda, Cipro e l’Italia In un panorama economico globale sempre più competitivo, la pressione fiscale gioca un ruolo cruciale nelle decisioni delle aziende su dove stabilire la propria sede o espandere le proprie operazioni. Mentre alcune nazioni continuano a esercitare un prelievo fiscale significativo, altre si distinguono per politiche più leggere e attrattive, diventando veri e propri "paradisi fiscali" per le imprese. Tra queste, spiccano tre nazioni europee che offrono un ambiente particolarmente favorevole: Bulgaria, Irlanda e Cipro. La Sorprendente Bulgaria: Un Campione di Tassazione Bassissima Spesso sottovalutata, la Bulgaria si posiziona come uno dei paesi con il regime fiscale più competitivo d'Europa. L'aliquota fissa sull'imposta sulle società del 10% è tra le più basse dell'Unione Europea e rappresenta un indubbio vantaggio per le imprese. A ciò si aggiunge un'imposta sul reddito delle persone fisiche anch'essa ferma al 10%, rendendo il paese attraente sia per le aziende che per i professionisti. La semplicità del sistema fiscale bulgaro, unita a costi operativi generalmente inferiori rispetto ad altre nazioni europee, la rende una destinazione sempre più popolare per startup, piccole e medie imprese, e anche per investitori stranieri. L'Irlanda: Un Hub Globale con un Fisco Competitivo L'Irlanda è da tempo riconosciuta come un polo attrattivo per le multinazionali grazie alla sua aliquota sull'imposta sulle società del 12.5%. Questa politica fiscale, unita a un ambiente economico dinamico, una forza lavoro qualificata e un accesso privilegiato al mercato unico europeo, ha reso l'isola un quartier generale per numerose aziende leader a livello mondiale nel settore tecnologico, farmaceutico e finanziario. Sebbene la sua politica fiscale sia stata oggetto di dibattito a livello internazionale, l'Irlanda continua a offrire un contesto stabile e competitivo per le imprese. Cipro: Sole, Mare e un Regime Fiscale Vantaggioso Situata nel cuore del Mediterraneo, Cipro non attrae solo per le sue bellezze naturali e il clima mite, ma anche per il suo interessante regime fiscale. L'aliquota sull'imposta sulle società del 12.5%, in linea con l'Irlanda, è uno dei suoi punti di forza. Inoltre, Cipro offre un sistema di tassazione favorevole per i dividendi, gli interessi e i capital gain, rendendola una destinazione attraente per holding e investitori. La sua appartenenza all'Unione Europea garantisce stabilità e accesso al mercato comune. L'Italia tra la Pressione Fiscale e la SPERANZA di un Cambiamento In netto contrasto con questi esempi virtuosi, l'Italia si trova spesso al centro di polemiche per la sua elevata pressione fiscale sulle imprese. Le aliquote combinate tra imposta sul reddito delle società (IRES) e imposta regionale sulle attività produttive (IRAP), unitamente alla complessità del sistema burocratico e contributivo, rappresentano un freno significativo per la competitività delle aziende italiane. Molte voci si levano da tempo per sollecitare una riforma fiscale strutturale che possa alleggerire il carico sulle imprese, incentivare gli investimenti e favorire la crescita economica. La speranza è che anche l'Italia possa intraprendere un percorso verso una maggiore attrattività fiscale, prendendo spunto da modelli europei di successo come Bulgaria, Irlanda e Cipro. In conclusione, mentre alcuni paesi europei adottano politiche fiscali volte ad attrarre investimenti e stimolare la crescita, altri, come l'Italia, si trovano a dover affrontare la sfida di un sistema tributario percepito come eccessivamente oneroso. L'analisi dei modelli di successo come Bulgaria, Irlanda e Cipro potrebbe offrire spunti preziosi per ripensare le politiche fiscali e rendere l'Italia un ambiente più favorevole per le imprese e per l'economia nel suo complesso. ## Nuove norme sulla radiazione per esportazione > A partire dal 1° gennaio 2020, è entrata in vigore una modifica sostanziale per chi intende procedere alla radiazione dell'auto per definitiva esportazione all'estero. A partire dal 1° gennaio 2020, è entrata in vigore una modifica sostanziale per chi intende procedere alla radiazione dell'auto per definitiva esportazione all'estero. A differenza di quanto accadeva in precedenza (fino al 31 dicembre 2019), quando la richiesta di radiazione poteva essere presentata solo dopo che il veicolo era già stato trasferito all'estero e reimmatricolato con nuove targhe straniere, con il sistema attuale la radiazione deve essere effettuata prima dell'effettiva esportazione. La condizione indispensabile è che la vettura sia stata sottoposta a revisione con esito positivo.   RADIAZIONE AUTO PER ESPORTAZIONE ALL’ESTERO: NOVITÀ 2020   Questa novità è stata introdotta a seguito della modifica dell'articolo 103 comma 1 del Codice della Strada. La nuova formulazione, in vigore dal 1° gennaio 2020, stabilisce che: "Per esportare definitivamente all'estero autoveicoli, motoveicoli e rimorchi immatricolati in Italia, l'intestatario o l'avente titolo chiede all'ufficio competente la cancellazione dall'archivio nazionale dei veicoli e dal PRA, restituendo le relative targhe e la carta di circolazione. La cancellazione è disposta a condizione che il veicolo sia stato sottoposto a revisione, con esito positivo, e in data non anteriore a sei mesi rispetto alla data della richiesta di cancellazione. Per raggiungere i transiti di confine per l'esportazione il veicolo cancellato può circolare su strada solo se munito di: foglio di via e targa provvisoria."         LA NUOVA PROCEDURA PER RICHIEDERE LA RADIAZIONE AUTO PER ESPORTAZIONE   Rispetto alla normativa precedente, la richiesta di radiazione deve essere effettuata prima del trasferimento all'estero e non dopo. Inoltre, è indispensabile che il veicolo abbia superato la revisione auto non più di sei mesi prima della data della richiesta. Ciò implica che se l'ultima revisione è più vecchia di sei mesi, sarà necessario eseguirne una nuova. Per facilitare la reimmatricolazione in un altro Stato, in fase di applicazione della nuova disciplina, il veicolo radiato sarà fornito non solo di un foglio di via e di targhe provvisorie per il transito oltre confine, ma anche della carta di circolazione originale annullata per esportazione (e non più valida per la circolazione). Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e l'ACI avevano dichiarato che nel corso del 2020, anche in previsione della graduale entrata a regime del nuovo Documento Unico di Circolazione, sarebbe stata predisposta una procedura semplificata per permettere un rapido espletamento delle richieste di radiazione (fonte: sicurauto.it). In sintesi, non è più possibile recarsi in Paesi come la Bulgaria con le targhe italiane e far immatricolare direttamente l'auto lì. Ora, è necessario prima provvedere alla radiazione del veicolo in Italia (assicurandosi che la revisione non abbia più di sei mesi) e poi trasportare il veicolo o guidarlo con targhe e assicurazione provvisoria per l'esportazione.   ## Data certa come fare? > Guidare in Italia un veicolo con targa estera europea è diventato un argomento complesso per i cittadini italiani. Il "Decreto Sicurezza" ha introdotto nuove regole che rendono difficile, se non impossibile, l'utilizzo di veicoli immatricolati all'estero in determinate circostanze. Guidare in Italia un veicolo con targa estera europea è diventato un argomento complesso per i cittadini italiani. Il "Decreto Sicurezza" ha introdotto nuove regole che rendono difficile, se non impossibile, l'utilizzo di veicoli immatricolati all'estero in determinate circostanze. Facciamo chiarezza su quando è permesso e quando, invece, è vietato.   Quando NON si può circolare con targa estera:   Veicolo intestato a privato estero e dato in comodato/noleggio a un italiano: Non è consentito guidare un'auto con targa estera se questa è intestata a un cittadino straniero e data in uso gratuito (comodato) o a noleggio a un cittadino italiano. Veicolo intestato ad azienda estera non correlata: Non è permesso se l'auto è intestata a un'azienda estera che non ha alcun legame o relazione diretta con il cittadino italiano che si trova al volante. Veicolo intestato a cittadino italiano delegato: Un cittadino italiano non può guidare un veicolo intestato a sé stesso ma con targa estera, anche se delegato alla guida da un cittadino straniero.   Quando si può circolare con targa estera:   Veicolo di proprietà di un'azienda del conducente (con Data Certa): È consentito se il veicolo è di proprietà di un'azienda di cui il conducente è titolare, a condizione che il contratto di comodato d'uso gratuito o equivalente sia provvisto di "Data Certa". Questo è un requisito fondamentale introdotto dal Decreto Sicurezza. Veicolo di azienda estera e conducente dipendente: Si può guidare un veicolo di un'azienda estera se si è dipendenti di tale azienda, a meno che l'azienda stessa non abbia una "sede secondaria" in Italia. Il concetto di "sede secondaria" è talvolta ambiguo e meriterebbe un approfondimento specifico. Veicolo a noleggio da ditta estera: Teoricamente possibile, ma nella pratica si riscontrano spesso "molti problemi" durante i controlli da parte delle autorità, a causa delle difficoltà nel dimostrare la regolarità della situazione. Veicolo della propria azienda in leasing: Se il veicolo è della vostra azienda e si trova in leasing, la circolazione è ammessa. Residenza estera: Se si è residenti all'estero e il veicolo è intestato a proprio nome, è ovviamente permesso circolare in Italia con la targa estera.   Focus sul Punto 1: Aziende Bulgare e "Data Certa"   Oggi approfondiamo il caso più comune e spesso ideale, ovvero la circolazione con veicolo aziendale intestato alla propria impresa estera, con particolare riferimento alle aziende bulgare, data la loro frequenza in questo contesto. Per poter circolare in regola con la propria auto intestata a un'azienda in Bulgaria, a seguito del Decreto Sicurezza, i titolari devono seguire questi passaggi: Preparazione del contratto di comodato d'uso gratuito: Redigere un contratto che attesti l'uso gratuito del veicolo dall'azienda al conducente. Stampa e firma: Il contratto deve essere stampato e firmato dalle parti coinvolte. Apposizione della "Data Certa": Questo è il passaggio cruciale. È necessario apporre una "Data Certa" sul contratto utilizzando un sistema certificato. Se non si appone la "Data Certa", si è soggetti a una multa di 712 euro, da pagare immediatamente. Un esempio di servizio per ottenere la "Data Certa" è letterasenzabusta.com, ma esistono altre opzioni certificate. La "Data Certa" è fondamentale per dimostrare che il contratto di comodato d'uso è stato stipulato prima dell'inizio dell'utilizzo del veicolo in Italia, fornendo una prova inoppugnabile alle autorità in caso di controllo. Senza di essa, la regolarità della circolazione è compromessa e si incorrono in sanzioni significative. ## Le Illusioni Perdute: L'Esodo delle Imprese Italiane Continua > Le illusioni, si sa, durano "l'espace d'un matin!". Nel nostro caso, si sono protratte molto più a lungo, ma il risveglio è stato altrettanto brusco. Le illusioni, si sa, durano "l'espace d'un matin!". Nel nostro caso, si sono protratte molto più a lungo, ma il risveglio è stato altrettanto brusco. Se in passato le speranze di un cambiamento radicale nella politica economica italiana erano riposte in un governo "gialloverde" – pur tra mille contraddizioni – che accarezzava l'idea di una "flat tax" per alleggerire la pressione fiscale, oggi il panorama è desolante. L'incantesimo che ha tenuto in bilico le aspettative di piccoli e medi imprenditori italiani, fiduciosi in una svolta espansiva attraverso la riduzione delle tasse e incentivi alla produzione, si è infranto. Il ritorno alla cruda realtà del "qui non cambia mai nulla" è stato un duro colpo, demotivante e prevedibile.   Il Ricorso alle "Microtasse" e l'Acquiescenza Europea   Trincerati dietro lo slogan di aver "salvato l'Italia evitando l'aumento dell'IVA", gli attuali governanti hanno invece reintrodotto il solito e insaziabile tritacarne di tasse. Cinicamente ribattezzate "microtasse", queste nuove imposte mordono senza pietà cittadini e imprese, senza alcuna vergogna. Nemmeno l'approccio al debito pubblico e alle istituzioni europee è mutato. La deferente acquiescenza nei confronti dell'intransigenza di stampo teutonico non fa che aggravare e cronicizzare le già precarie prospettive economiche dell'Italia. Personalmente, ritengo che un aumento modulato dell'IVA, magari rivolto ai beni di lusso o non di prima necessità – lasciando invariata l'aliquota per beni essenziali come pane e latte – sarebbe stato più equo. Avrebbe permesso ai cittadini di scegliere come ridurre le proprie spese non essenziali, liberando miliardi di euro da destinare a nuovi e vecchi cantieri. Ma ormai, ogni spazio per le illusioni è svanito.   La Ricerca dell'"Isola del Tesoro" All'Estero   Gli imprenditori italiani stanno nuovamente rivolgendo lo sguardo all'estero, alla ricerca di una "isola del Tesoro" – uno Stato europeo più accogliente dove trasferire le proprie attività. L'obiettivo è fuggire dall'annunciata asfissia fiscale che minaccia di soffocare anche le poche imprese rimaste che, nonostante i numerosi segnali di allarme rosso, non vogliono arrendersi. Stiamo assistendo a una robusta ripresa dell'esodo di imprese italiane verso aree produttive più sicure. Questa non è una buona notizia, sebbene attesa. Il progressivo dissanguamento e impoverimento del tessuto produttivo italiano, già messo a dura prova da crisi gigantesche (si pensi ad Alitalia o all'ex Ilva), affrontate con spirito dilettantistico e senza una chiara visione prospettica per il Paese, non potrà che pesare gravemente sul futuro, più immediato che prossimo, dei nostri figli e delle nostre famiglie. Ed è proprio per salvare loro, i nostri figli e le nostre famiglie, che rivolgere lo sguardo professionale e imprenditoriale verso altri lidi diventa sempre più una necessità che una scelta, indotta, purtroppo, proprio da chi dovrebbe difenderci e rendere meno proibitivo lavorare e vivere nel "Belpaese". Quali pensi siano le strategie più efficaci che l'Italia potrebbe adottare per invertire questa tendenza e trattenere le proprie imprese sul territorio nazionale? ## Le promesse dei politici Italiani > Da tempo immemore sento parlare di ” abbasseremo le tasse”! ho raccolto in questo video alcune delle frasi dette dai nostri politici La Tassa dell'Illusione: "Abbasseremo le Tasse", Una Promessa Eterna o una Fuga Necessaria? di Diego Vismara È un ritornello che accompagna ogni campagna elettorale, un mantra rassicurante che risuona dalle tribune politiche da "tempo immemore": "abbasseremo le tasse". Una promessa che, ciclicamente, accende la speranza di imprenditori, lavoratori e famiglie, ma che, altrettanto ciclicamente, sembra scontrarsi con una realtà fiscale sempre più opprimente. Nel mio ultimo lavoro video, ho voluto mettere a confronto proprio questa dicotomia stridente. Ho raccolto, una dopo l'altra, le frasi dei nostri leader politici, le loro solenni dichiarazioni sull'alleggerimento del fardello fiscale. E accanto a queste, ho affiancato le immagini, spesso crude, di imprenditori: volti stanchi, mani che si stringono sulla fronte, sguardi angosciati che riflettono la quotidiana battaglia contro un sistema tributario che sembra non lasciare respiro. Non è solo una questione di cifre, di aliquote che salgono o scendono di qualche decimale. È una questione di fiducia, di prospettive, di capacità di fare impresa e di creare ricchezza in un Paese che, a parole, vorrebbe attrarre investimenti ma che, nei fatti, sembra spesso ostacolare chi produce. Il pianto degli imprenditori, le loro difficoltà nel mantenere in piedi le attività, nell'innovare, nell'assumere, sono una testimonianza silente ma potente del peso di un fisco che molti percepiscono come insostenibile. Di fronte a questo scenario, la domanda diventa quasi un grido: esiste una via d'uscita concreta? Personalmente, dopo anni di osservazione e forse di delusione, ho individuato una soluzione che, pur non essendo definitiva né priva di complessità, si presenta come parzialmente risolutiva: l'apertura di una società all'estero. È una scelta drastica? Certo. È una "fuga"? Molti la definirebbero così. Ma per un numero crescente di imprenditori, non è più un capriccio, bensì una necessità, l'unica strada percorribile per liberarsi, almeno in parte, da quelle problematiche che l'ambiente fiscale italiano continua a presentare. Delocalizzare non è solo una mossa finanziaria; è spesso un atto di sopravvivenza, la ricerca di un contesto dove il lavoro e l'investimento possano trovare un terreno più fertile, meno soffocato da burocrazia e prelievi insostenibili. Questo non è un invito a eludere. È la constatazione amara che, mentre le promesse di "abbassare le tasse" si rincorrono, la realtà spinge molti a cercare soluzioni fuori dai confini nazionali. Una soluzione che, per quanto scomoda o impopolare possa apparire, rappresenta per molti l'unica risposta concreta all'angoscia fiscale. Forse, è ora che le promesse si trasformino in azioni concrete e che la politica inizi a guardare non solo ai sondaggi, ma anche agli occhi stanchi di chi ogni giorno cerca di far funzionare l'economia, prima che la "fuga" diventi l'unica logica conseguenza. ## REVE: Registro auto targa Estera, tutto quello che devi sapere! > Novità sulla Circolazione delle Auto Estere in Italia: Tutto quello che Devi Sapere sul Nuovo Registro Veicoli (REVE) Dal 19 marzo 2022, è entrata in vigore una significativa modifica legislativa in Italia (Legge 238 del 23 dicembre 2021) che introduce il Registro Veicoli Esteri (REVE). Questa normativa mira a regolamentare in modo più stringente la circolazione dei veicoli immatricolati all'estero ma utilizzati sul territorio italiano da residenti nel nostro Paese. Ecco cosa cambia e quali sono i passaggi da seguire in dettaglio. L'Obbligo di Immatricolazione per i Residenti in Italia La prima e fondamentale novità riguarda chi stabilisce la propria residenza in Italia, sia che si tratti di un cittadino dell'Unione Europea che di un cittadino extra-UE. A partire dalla data in cui si acquisisce la residenza, si hanno tre mesi di tempo per immatricolare in Italia il veicolo di proprietà già registrato all'estero. Questa disposizione intende armonizzare la situazione dei residenti con quella dei veicoli circolanti sul territorio nazionale. Utilizzo di Veicoli Esteri non di Proprietà: Le Nuove Regole per gli "Utilizzatori" La legge interviene anche nel caso in cui un veicolo con targa straniera sia condotto in Italia da una persona residente che non ne è l'intestatario (il cosiddetto "utilizzatore"). In questi scenari, il conducente deve obbligatoriamente avere a bordo, insieme al documento di circolazione estero, un documento sottoscritto con data certa dall'intestatario del veicolo. Questo documento deve specificare il titolo (ad esempio, comodato d'uso, leasing, noleggio a lungo termine) e la durata dell'utilizzo del veicolo da parte del conducente. La Registrazione nel REVE: Quando è Obbligatoria? La normativa prevede un ulteriore adempimento per i veicoli esteri a disposizione di persone fisiche o giuridiche residenti in Italia, qualora la disponibilità superi i 30 giorni, anche non continuativi, nell'arco di un anno solare. In questi casi, il titolo e la durata della disponibilità del mezzo devono essere obbligatoriamente registrati dall'utilizzatore in un'apposita sezione del sistema informativo del PRA, denominata appunto REVE (Registro dei Veicoli Esteri). All'interno del REVE, è necessario annotare anche eventuali variazioni di residenza o di sede dell'utilizzatore, così come le successive modifiche relative alla disponibilità del veicolo. Chi è Obbligato alla Registrazione? L'utilizzatore del veicolo è il soggetto principale obbligato a richiedere la prima registrazione nel REVE e le successive variazioni di residenza o sede. Se, invece, il veicolo viene ceduto a un altro utilizzatore, è il cedente che ha il compito di richiedere la registrazione di tale variazione entro tre giorni. Sono soggetti all'iscrizione nel REVE tutti i veicoli che rientrano nella giurisdizione del PRA (come autoveicoli, motoveicoli e rimorchi), mentre sono esclusi, ad esempio, i ciclomotori e le macchine agricole. Come Presentare la Pratica per il REVE Per registrare il veicolo nel REVE, hai due opzioni principali: Tramite Agenzie: Puoi rivolgerti direttamente a un'agenzia di pratiche automobilistiche o a una delegazione ACI. Ricorda che queste operano in regime di libero mercato, quindi è consigliabile contattarle in anticipo. Online tramite ACI: La pratica può essere prenotata comodamente online sul sito www.aci.it, accedendo al servizio "Prenotaci" previa registrazione con SPID o CIE. Durante la prenotazione, è fondamentale indicare un indirizzo email valido, poiché sarà utilizzato per l'invio del documento che attesta la registrazione al REVE. Documenti Necessari al Momento dell'Appuntamentoo Quando ti presenterai all'appuntamento (sia in agenzia che in ACI), dovrai avere con te i seguenti documenti: Ricevuta di Pagamento: Effettuato tramite PAGOPA, l'importo è di € 43,00 per la prima registrazione nel REVE, o € 29,50 per le registrazioni successive e le cessazioni. Carta di Circolazione Estera: Il documento originale del veicolo. Documento d'Identità e Tessera Sanitaria (o CIE): Dell'utilizzatore del veicolo. Istanza di Iscrizione al REVE: Un modulo che verrà fornito direttamente dall'ufficio al momento dell'appuntamento, e che dovrà essere sottoscritto dall'utilizzatore. Titolo di Data Certa: Questo è un documento fondamentale che attesta il titolo di possesso o disponibilità del veicolo da parte dell'utilizzatore e la relativa durata. Può essere una copia del contratto di leasing, comodato, locazione a lungo termine, ecc. Deve essere redatto in italiano o accompagnato da una traduzione asseverata, sottoscritto dall'intestatario e recare una data certa antecedente alla richiesta. Importante: La Carta di Circolazione estera stessa può sostituire il titolo di data certa, purché contenga già tutti i dati necessari (intestatario, utilizzatore, titolo di possesso e durata). In ogni caso, una copia della carta di circolazione estera va sempre allegata all'istanza. Come si Conferisce Data Certa al Titolo? Per essere considerato "di data certa", il documento deve avere una delle seguenti caratteristiche: Data di sottoscrizione autenticata da un Notaio o Pubblico Ufficiale autorizzato. Copia di un atto sottoscritto digitalmente che riporta la data di sottoscrizione. Data di registrazione dell'atto presso l'Ufficio del Registro. Timbro postale apposto direttamente sul documento, con la data di spedizione. Data della ricevuta di consegna e accettazione di un messaggio di Posta Elettronica Certificata (PEC), a condizione che nell'oggetto o nel corpo della PEC siano riportati i dati del contratto a cui si riferisce. In assenza di una delle prove di data certa sopra indicate, il titolo sarà considerato formato alla data di richiesta della registrazione nel REVE o, se rilasciato dallo STA, dalla data di rilascio del permesso provvisorio di circolazione. In sintesi, le nuove disposizioni sul REVE rappresentano un passo importante verso una maggiore trasparenza e controllo sulla circolazione dei veicoli esteri in Italia, richiedendo un'attenzione particolare da parte dei residenti e degli utilizzatori per adempiere correttamente agli obblighi normativi. ## Idea Imprenditoriale: Creare un Business Online in Bulgaria . > Il Tuo Prossimo Salto Imprenditoriale: Creare un Business Online in Bulgaria con un Vantaggio Unico. Sei stanco di sognare il tuo business ideale e sei pronto a trasformarlo in realtà? Per chi cerca nuove strade imprenditoriali, l'opportunità di aprire un'attività online in Bulgaria, per poi operare in tutta Europa, si presenta come una scelta sorprendentemente intelligente. Immagina di poter beneficiare di un regime fiscale incredibilmente favorevole, riducendo significativamente il carico di imposte e liberando risorse preziose per la crescita della tua azienda.   La Bulgaria: Una Porta d'Oro per il Mercato Europeo   La Bulgaria, membro a pieno titolo dell'Unione Europea, non è solo una meta affascinante, ma anche un vero e proprio paradiso fiscale per gli imprenditori digitali. Mentre molti paesi europei impongono tasse elevate, la Bulgaria si distingue con un'aliquota fissa sull'utile d'impresa tra le più basse del continente: parliamo di un'imposta sul reddito delle società ferma al 10%. Questo significa che una fetta molto più grande dei tuoi guadagni rimarrà nelle tue tasche, pronta per essere reinvestita nel tuo progetto. Non solo le tasse sulle imprese sono vantaggiose, ma anche l'imposta sui dividendi è estremamente competitiva, fissata ad appena il 5%. Questo rende la Bulgaria doppiamente attraente per chi vuole massimizzare i profitti e la libertà finanziaria. Oltre a ciò, il processo per avviare una nuova attività è snello e i costi operativi sono generalmente più contenuti rispetto ad altre nazioni europee. Tutto questo si traduce in un ambiente ideale per lanciare e far crescere la tua attività online, sapendo di avere una base solida e conveniente da cui raggiungere clienti in ogni angolo d'Europa.   Webitaly System: Il Tuo Partner per il Successo Digitale   Ma un'idea brillante e un regime fiscale favorevole non bastano da soli. Per un business online di successo serve una piattaforma robusta, un know-how specifico e un supporto costante. Ed è qui che entra in gioco Webitaly System, un'azienda con sede a Bergamo che ha già dimostrato la sua validità nel campo delle web agency in franchising. Pensa a Webitaly System come al tuo acceleratore digitale. Ti fornisce una piattaforma tecnologica già pronta e testata, un vero e proprio "motore" per il tuo sito web o la tua web app. Non dovrai preoccuparti di sviluppare tutto da zero, un risparmio enorme in termini di tempo e risorse. In un mondo che cambia alla velocità della luce, avere un partner che ti assicura aggiornamenti tecnologici costanti è fondamentale per rimanere competitivo. Inoltre, Webitaly System mette a tua disposizione un know-how comprovato nel marketing digitale, nella gestione dei clienti (CRM) e nelle campagne e-commerce. Ti offrono formazione e supporto continuo, guidandoti nella vendita, nella gestione e nelle strategie digitali. Immagina di poter contare su esperti che ti aiutano a navigare le complessità del mercato online, permettendoti di concentrarti su ciò che sai fare meglio: il tuo business. Grazie ai servizi in abbonamento offerti dalla piattaforma, come manutenzione e hosting, potrai generare margini e flussi di ricavo ricorrenti. Questo ti permette di costruire un fatturato stabile e prevedibile, una base solida per la scalabilità e la crescita della tua azienda. E non ultimo, potrai beneficiare del vantaggio competitivo di un brand come Webitaly System, riconosciuto nel settore, che ti darà credibilità immediata sul mercato senza doverla costruire da zero. In definitiva, combinare la straordinaria opportunità fiscale e operativa offerta dalla Bulgaria con il supporto tecnologico e il know-how di Webitaly System può essere la mossa strategica che stavi cercando. È un percorso strutturato, supportato e scalabile, in linea con le più attuali tendenze del settore digitale. Sei pronto a cogliere questa opportunità e trasformare il tuo sogno imprenditoriale in una realtà di successo? ## La Bulgaria si prepara all'Euro. > La Bulgaria è alle porte di una delle trasformazioni economiche più significative della sua storia recente: l'adozione dell'Euro. La Bulgaria è alle porte di una delle trasformazioni economiche più significative della sua storia recente: l'adozione dell'euro. Dopo anni di preparazione e un rigoroso percorso di convergenza, il paese balcanico si appresta a dire addio al lev, abbracciando la moneta unica europea. Questo passaggio, atteso con un misto di speranza e apprensione, promette di ridisegnare il panorama economico bulgaro, portando con sé un ventaglio di opportunità e non poche sfide. L'ingresso nell'eurozona rappresenta, prima di tutto, un forte segnale di stabilità e integrazione per la Bulgaria. Far parte del nucleo monetario dell'Unione Europea significa beneficiare di una maggiore credibilità internazionale, attrarre investimenti stranieri e ridurre i costi di transazione per le imprese che commerciano con gli altri paesi dell'eurozona. La volatilità del tasso di cambio, un fattore di incertezza per gli esportatori e gli importatori bulgari, diventerà un ricordo, offrendo una base più solida per la pianificazione e la crescita del commercio. Si prevede che l'accesso a mercati finanziari più ampi e liquidi possa ridurre i costi di finanziamento per il governo e le imprese, stimolando gli investimenti e, di conseguenza, la creazione di posti di lavoro. Tuttavia, il cammino non è privo di insidie. Una delle principali preoccupazioni riguarda l'inflazione. L'esperienza di altri paesi che hanno adottato l'euro suggerisce che l'introduzione della nuova moneta può talvolta essere accompagnata da un aumento dei prezzi, percepito o reale, dovuto all'arrotondamento o a pratiche speculative. Il governo bulgaro e la Banca Nazionale Bulgara sono chiamati a monitorare attentamente questa dinamica e ad adottare misure preventive e correttive per proteggere il potere d'acquisto dei cittadini, in particolare delle fasce più vulnerabili della popolazione. Un'altra implicazione cruciale riguarda la perdita della sovranità monetaria. Una volta adottato l'euro, la Bulgaria non avrà più la possibilità di utilizzare la propria politica monetaria per rispondere a shock economici specifici del paese. Le decisioni sui tassi di interesse e sulla liquidità saranno prese dalla Banca Centrale Europea, con un approccio "one size fits all" che potrebbe non essere sempre perfettamente allineato alle esigenze cicliche dell'economia bulgara. Ciò richiederà una maggiore enfasi sulla politica fiscale e sulle riforme strutturali per mantenere la competitività e la stabilità economica. Per le piccole e medie imprese, l'adeguamento all'euro richiederà un periodo di transizione e un impegno nella ricalibrazione dei sistemi contabili e dei prezzi. Se da un lato l'eliminazione dei costi di cambio faciliterà il commercio transfrontaliero, dall'altro la maggiore trasparenza dei prezzi potrebbe aumentare la pressione competitiva. Le aziende bulgare dovranno essere pronte ad affrontare questa nuova realtà, investendo in efficienza e innovazione per rimanere competitive sul mercato unico europeo. Nonostante le sfide, l'adozione dell'euro è ampiamente vista come un passo strategico per la Bulgaria, che consoliderà il suo legame con l'Europa occidentale e rafforzerà la sua posizione all'interno dell'Unione Europea. Il successo di questa transizione dipenderà in larga parte dalla capacità del governo e delle istituzioni bulgare di gestire le aspettative, di comunicare in modo trasparente con i cittadini e di attuare politiche economiche prudenti e lungimiranti. Con l'avvicinarsi della data fatidica, la Bulgaria si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia economica, un capitolo che, si spera, sarà all'insegna della stabilità, della crescita e di una più profonda integrazione europea. ## L'Europa e la Fuga delle Imprese: Intervista al Dott. Benetazzo > In un'intervista esclusiva, il Dott. Benetazzo ha affrontato temi cruciali per gli imprenditori italiani, in particolare quelli che guardano con interesse a paesi con regimi fiscali più vantaggiosi, come la Bulgaria. Un'analisi sulla pressione fiscale, l'unione europea e la scelta di "Mollare Tutto e Andare all'Estero"   In un'intervista esclusiva, il Dott. Benetazzo ha affrontato temi cruciali per gli imprenditori italiani, in particolare quelli che guardano con interesse a paesi con regimi fiscali più vantaggiosi, come la Bulgaria. L'analisi si è concentrata sulla prospettiva di un'unione fiscale europea, le sfide della delocalizzazione e il futuro economico dell'Italia.   Verso l'Unione Fiscale Europea: un Orizzonte Lontano?   Una delle domande centrali poste al Dott. Benetazzo riguarda la durata dell'attuale disparità fiscale tra i paesi europei. Nel suo libro "La Crisi Infinita", l'autore ipotizza un futuro in cui la scelta di fare impresa in uno Stato piuttosto che in un altro non offrirà benefici fiscali sostanziali, a causa di un'aliquota fiscale armonizzata a livello europeo. L'obiettivo sarebbe prevenire la migrazione di imprese e la concorrenza sleale. Alla luce delle recenti controversie fiscali con colossi come Facebook e Google, ci si chiede quanto siamo distanti da questa unione fiscale. Secondo il Dott. Benetazzo, le aspettative delineate nel 2012 – che prevedevano prima un'unione bancaria, poi fiscale e infine politica – indicano un orizzonte temporale incerto e molto lontano. Sebbene l'unione bancaria sia stata raggiunta, sottraendo il controllo e la vigilanza delle grandi banche nazionali ai sistemi interni dell'eurozona, l'unione fiscale è ancora in fase embrionale. Il Dott. Benetazzo stima che, allo stato attuale del clima politico in Europa, difficilmente si arriverà a questo tipo di convergenza prima di cinque anni. L'obiettivo finale è assimilare le potenzialità economiche dell'Unione Europea a quelle degli Stati Uniti, con un'unica aliquota fiscale (Corporate Tax Rate) per tutti i paesi aderenti, evitando fenomeni spiacevoli di migrazione verso paesi a bassa tassazione.   "Mollo Tutto e Vado all'Estero": Consigli per gli Imprenditori e le Famiglie   La frase "Mollo tutto e vado all'estero" risuona spesso tra gli imprenditori italiani. Il Dott. Benetazzo, forte della sua esperienza personale di trasferimento a Malta e poi in Spagna, offre preziosi consigli a chi valuta questa scelta, sia come imprenditore che come famiglia. Le problematiche più comuni per gli italiani che si trasferiscono all'estero sono riconducibili a tre fattori spesso sottovalutati: La padronanza della lingua: Essenziale per l'integrazione e la vita quotidiana. La sua mancanza può portare a problemi di inserimento e, in alcuni casi, al rientro in Italia. La vivibilità sociale: Paesi con un'elevata qualità della vita sociale come l'Italia possono presentare una contrazione significativa nelle relazioni sociali altrove. Spesso è il coniuge a spingere per il ritorno, nonostante i benefici fiscali, a causa di una minor vivibilità quotidiana. L'invecchiamento e la delocalizzazione della pensione: Molti imprenditori considerano di delocalizzare anche la propria pensione. Tuttavia, il presidente dell'INPS, Tito Boeri, ha esercitato pressione su questi pensionati che risiedono all'estero, prospettando contributi aggiuntivi o riduzioni del reddito. Il Dott. Benetazzo conferma che questo è un fenomeno che sta interessando diversi paesi. Nazioni come Cipro, Malta, Spagna e Portogallo hanno avviato programmi di marketing per attrarre pensionati benestanti, beneficiando dell'indotto che questi generano. L'Italia, con un saldo migratorio negativo (molti italiani benestanti in uscita e flussi di migranti con minori risorse in ingresso), sta affrontando una criticità sociale. È molto probabile che, negli anni a venire, vengano ridimensionati gli accordi sull'assistenza sanitaria per i pensionati italiani che decidono di trasferirsi all'estero, per disincentivare questo fenomeno e far sì che il pensionato rimanga sul proprio territorio.   Il Destino dell'Europa e gli Investimenti nel Prossimo Decennio   In un periodo particolarmente difficile per la piccola e media impresa italiana, il Dott. Benetazzo ha riflettuto sul destino dell'Europa nel prossimo decennio. Il destino dell'Europa e della moneta unica potrebbero essere in discussione, soprattutto in previsione di un voto politico in Italia che potrebbe generare ingovernabilità e indebolire l'establishment europeo. Sebbene sia difficile immaginare una "balcanizzazione" dell'UE in blocchi regionali, la moneta unica resta un punto interrogativo. Il caso della Brexit, con il Regno Unito che sta rinegoziando un riavvicinamento all'UE, dimostra come la decisione di abbandonare l'Unione sia stata una "follia". Per quanto riguarda la piccola e media impresa in Italia, il Dott. Benetazzo la vede destinata a trasformarsi sempre più in una "mattina imprenditoriale" più che in un "contribuente fiscale" o un "operatore economico". La sua raccomandazione agli imprenditori italiani è chiara: se c'è la possibilità e la capacità, ricercare un paese "business friendly" con una "tax rate" complessiva più sostenibile, che consenta di pianificare un percorso di crescita economica. Il Dott. Benetazzo sottolinea una differenza fondamentale: in Italia, l'80% del tempo di un imprenditore è dedicato a incombenze burocratiche e amministrative. Trasferendosi all'estero (Regno Unito, Malta, Spagna, Cipro, Ungheria, o qualsiasi paese dell'UE e dell'Eurozona), questa percentuale si riduce al 15-20%. Questo libera una quantità enorme di tempo che l'imprenditore può finalmente dedicare a fare impresa, alla clientela, alla ricerca, al miglioramento di servizi e prodotti. Questo impatta velocemente sui risultati aziendali, con fatturati in aumento e ritorni economici legati sia alla crescita che a una tassazione più sostenibile, rendendo l'impresa più competitiva. Conclude citando un commento spesso sentito da imprenditori stranieri (bulgari, spagnoli, maltesi, ciprioti, portoghesi, inglesi) che si chiedono perché gli italiani, una volta insediati, brillino così rapidamente come imprenditori. La risposta è semplice: "Non c'è nessun altro al mondo che può fare un periodo di tirocinio come imprenditore in un paese come l'Italia e quindi deve quotidianamente lottare sporcandosi le mani con il fango, con il sangue per riuscire a resistere". Abituati a questa "arena oppressiva", quando si trasferiscono in contesti più favorevoli, la loro resilienza e capacità di fare impresa emergono in modo straordinario. Questa analisi offre un quadro chiaro delle sfide e delle opportunità per gli imprenditori italiani in un contesto europeo in continua evoluzione. ## Esterovestizione: Cos'è e Come Evitarla per un'Espansione Globale Legale > Sempre più imprenditori italiani guardano oltre i confini nazionali per espandere il proprio business. Ma attenzione: tra le opportunità si nasconde un insidioso tranello chiamato esterovestizione. Sempre più imprenditori italiani guardano oltre i confini nazionali per espandere il proprio business. Il richiamo di mercati più ampi, regimi fiscali potenzialmente più vantaggiosi o semplicemente la vicinanza a fornitori e clienti strategici spingono molti a considerare l'apertura di una società all'estero. Ma attenzione: tra le opportunità si nasconde un insidioso tranello chiamato esterovestizione.   Cos'è l'Esterovestizione? Il Pericolo per il Fisco Italiano   Immagina di voler aprire una società in un paese con una tassazione più bassa, per esempio in Irlanda, in Lussemburgo o Bulgaria. Formalmente, registri lì la tua nuova entità. Tutto sembra in ordine, ma se la tua attività continua a essere gestita e diretta prevalentemente dall'Italia – ovvero, le decisioni strategiche vengono prese a Milano, la maggior parte dei dipendenti opera da Roma, i tuoi clienti sono quasi tutti italiani e le tue operazioni principali avvengono qui – allora potresti cadere nella trappola dell'esterovestizione. L'esterovestizione è una pratica illecita per il Fisco italiano. In sostanza, si configura quando una società sposta fittiziamente la propria residenza fiscale all'estero con l'unico scopo di eludere la tassazione italiana, pur mantenendo in Italia la sua sostanza economica e decisionale. La legge italiana è chiara: se la sede di direzione effettiva o l'oggetto principale dell'attività si trovano in Italia per la maggior parte del periodo d'imposta, la società è considerata fiscalmente residente nel nostro Paese, a prescindere dalla sua sede legale formale all'estero. Le conseguenze? Pesanti! Si va dal ricalcolo delle imposte con l'applicazione delle aliquote italiane (spesso più alte di quelle del Paese "ospitante" la finta sede), a sanzioni amministrative salatissime, fino a possibili implicazioni penali per gli amministratori in caso di frode fiscale.   Espandersi all'Estero in Modo Legale: La Chiave è la Sostanza   Ma allora, significa che aprire una società all'estero è sempre rischioso? Assolutamente no! L'internazionalizzazione è una strategia legittima e spesso necessaria per la crescita di un'impresa. La chiave per non incorrere nell'esterovestizione è la sostanza. Se decidi di aprire una società fuori dall'Italia, devi assicurarti che questa abbia una reale e concreta operatività nel Paese estero. Ecco alcuni punti fondamentali per una corretta internazionalizzazione: le decisioni strategiche, la pianificazione e la gestione quotidiana devono essere prese nel Paese estero. Ciò implica che gli amministratori o i membri del consiglio di amministrazione risiedano e operino prevalentemente lì. La società estera dovrebbe avere dipendenti, uffici e infrastrutture proprie nel Paese ospitante; non basta una semplice "scatola postale". Deve svolgere effettivamente la sua attività economica reale nel Paese in cui è domiciliata, avendo clienti, fornitori e operazioni commerciali che si svolgono concretamente in quel territorio. Anche le operazioni bancarie principali e i flussi finanziari devono transitare attraverso banche locali nel Paese estero. Infine, la scelta del Paese estero dovrebbe essere motivata da ragioni economiche, logistiche o strategiche reali (vicinanza a mercati, materie prime, manodopera specializzata, etc.), e non esclusivamente dalla ricerca di un regime fiscale più favorevole.   Un Esempio Pratico   Se la tua azienda produce software e decidi di aprire una filiale negli Stati Uniti per servire il mercato nordamericano, la filiale USA deve avere un proprio team di sviluppo, un ufficio, siglare contratti con clienti americani e prendere decisioni operative sul posto. Se invece la filiale USA serve solo a fatturare servizi sviluppati interamente in Italia, con decisioni prese a Milano e clienti italiani, il rischio di esterovestizione è altissimo.   Conclusione: Il Futuro è Globale, ma con la Dovuta Diligenza   Espandere il proprio business all'estero è un passo audace e potenzialmente molto redditizio. Tuttavia, è fondamentale farlo con cognizione di causa e nel pieno rispetto delle normative fiscali, sia italiane che del Paese di destinazione. Prima di prendere qualsiasi decisione, è imprescindibile consultare esperti fiscali internazionali e legali. Un'attenta pianificazione e una struttura ben definita e basata su una reale sostanza economica ti permetteranno di godere dei benefici dell'internazionalizzazione senza incorrere in spiacevoli sorprese da parte del Fisco. ## Gli imprenditori e la loro Storia > il percorso degli imprenditori italiani è, spesso, lastricato da campi minati che ne rendono eroiche le gesta. Facciamoli conoscere! Non è, per fortuna, l’Olocausto, ma il percorso degli imprenditori italiani è, spesso, lastricato da campi minati che ne rendono eroiche le gesta. Facciamoli conoscere! Scrisse Victor Hugo: “Quelle che conducono e trascinano il mondo non sono le locomotive, ma le idee”. Vero, ma ancora incompleto, perché ‘le idee invecchiano prima delle parole’ ed è perciò necessario, affinché l’idea non resti una ‘bolla di sapone’, cioè uno sterile esercizio dell’intelletto, che essa diventi realtà, che venga cioè ‘alimentata e vestita’. Ecco, allora, la necessità che entrino in campo l’intelligenza e una concreta forza di immaginazione, sfruttando semmai la straordinaria capacità delle idee di accendersi l’un l’altra come scintille elettriche. Abbiamo così individuato, sia pure a grandi linee, il delicato percorso dell’intraprendere e quindi dell’imprenditore. Ma chi è in grado di fare tutto questo? Non tutti, certo, come dimostra del resto l’esperienza. Pochi dunque, e diversi, come assolutamente diverse fra loro sono le imprese e le opere cui questi “pochi” hanno dato e danno vita facendo seguire con volontà e impegno l’azione al pensiero. E’ questo il grande esempio che ci viene da chi ha saputo, da solo o con appassionati compagni di viaggio, superare quell’indefinito ma profondo fossato che dall’idea porta direttamente all’azione, al fare che si concretizza in un bene per sé e per gli altri in un armonico concerto di volontà disponibili e di attenti giudizi. La nostra iniziativa, accolta subito da Diego Vismara, fondatore del gruppo ‘Vado in Bulgaria’ e ispiratore del libro Italiano sarà Lei!,vuole colmare proprio questa lacuna, portare cioè alla luce e alla conoscenza di molti quello che per sua natura è il percorso di pochi, intesi non solo come percorsi di uomini ma anche di imprese, che sono del resto lo specchio fedele e felicemente realizzato (anche se non sempre, purtroppo!) di uno spirito volitivo e unificante che diventa concreta realtà. Roberto Timelli ## La Tassa dell'Illusione: "Abbasseremo le Tasse", Una Promessa Eterna o una Bugia Necessaria? > La più grande delle "tasse dell'illusione" imposte ai cittadini: l'imposta sulla loro ingenuità, sulla loro perenne fiducia in un cambiamento che non arriva mai. È il ritornello più antico della politica, il canto delle sirene che ammalia l'elettorato ad ogni appuntamento con le urne: "abbasseremo le tasse". Un mantra rassicurante, quasi un incantesimo, che da tempo immemore risuona dalle tribune, accendendo la flebile speranza di imprenditori stremati, lavoratori con buste paga sempre più leggere e famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese. Eppure, ciclicamente, questa promessa si dissolve come nebbia al sole, scontrandosi con una realtà fiscale che si fa ogni giorno più opprimente, trasformando l'attesa di un alleggerimento in una beffarda, eterna illusione. Ci si chiede, con una buona dose di cinismo ma anche di legittima esasperazione, se questa non sia semplicemente la più grande delle "tasse dell'illusione" imposte ai cittadini: l'imposta sulla loro ingenuità, sulla loro perenne fiducia in un cambiamento che non arriva mai. Ogni legislatura porta con sé nuove promesse, nuovi piani di riduzione, ma il risultato finale è quasi sempre lo stesso: un carico fiscale che, al netto di qualche infinitesimale limatura cosmetica, resta un macigno sull'economia reale. Siamo di fronte a un teatrino politico in cui il copione è sempre lo stesso, con attori diversi che recitano la medesima parte, illudendo il pubblico con la prospettiva di un futuro meno gravoso. Ma è davvero solo populismo, o c'è una bugia necessaria dietro questa promessa mai mantenuta? È plausibile che la complessità del debito pubblico, le esigenze di spesa sociale, le infrastrutture fatiscenti e una burocrazia elefantiaca rendano di fatto impossibile una riduzione significativa e duratura delle imposte? Se così fosse, allora il problema non è solo una promessa non mantenuta, ma un'amara verità celata: quella di un sistema così incancrenito da non poter fare a meno di un livello di tassazione esorbitante per la propria sopravvivenza. In questo scenario, la promessa di "abbassare le tasse" non sarebbe tanto una bugia deliberata, quanto un'ineludibile necessità retorica per mantenere un barlume di consenso, nascondendo l'impotenza o l'incapacità di riformare strutturalmente il paese. Il punto non è più se le tasse verranno abbassate, ma se esista davvero la volontà politica e la capacità amministrativa di affrontare le radici di questo sistema asfissiante. Fino a quando non si interverrà sulla spesa pubblica improduttiva, sulla corruzione endemica, sulla macchina statale inefficiente e su un debito che cresce senza sosta, la promessa di "abbasseremo le tasse" rimarrà un eco lontano, una chimera che si palesa solo in campagna elettorale, per poi svanire non appena si spengono i riflettori. E i cittadini continueranno a pagare la "tassa dell'illusione", in attesa di un alleggerimento che forse non arriverà mai. di Redazione ## Bulgaria: La Nuova Frontiera Europea per le Imprese, Un'Alternativa Superiore a Dubai? > La Bulgaria:un'alternativa emergente nel cuore dell'Europa sta rapidamente guadagnando terreno, offrendo un pacchetto di benefici che, per molti aspetti, supera le proposte extra-europee. Mentre per anni Dubai ha catturato l'immaginazione di imprenditori e investitori con la promessa di un'economia florida e un regime fiscale vantaggioso, un'alternativa emergente nel cuore dell'Europa sta rapidamente guadagnando terreno, offrendo un pacchetto di benefici che, per molti aspetti, supera le proposte extra-europee: la Bulgaria. Questo paese balcanico si sta affermando come una destinazione di primo piano per l'apertura di nuove società, specialmente per chi desidera operare e crescere all'interno del dinamico mercato unico europeo. Il suo regime fiscale è tra i più competitivi e attrattivi del continente: una flat tax del 10% sugli utili aziendali e sui redditi personali. Questa aliquota incredibilmente bassa la posiziona tra le nazioni europee con la tassazione più contenuta, rendendola un polo d'attrazione per le imprese che mirano a ottimizzare la propria struttura dei costi. Ma i vantaggi non si fermano qui. La semplicità e la rapidità delle procedure burocratiche per la costituzione di una società sono un altro punto di forza notevole; in molti casi, l'intero processo può essere completato in appena cinque giorni lavorativi. A ciò si aggiungono costi operativi e del lavoro significativamente inferiori rispetto a molte altre nazioni europee, un fattore che contribuisce in modo determinante a rendere la Bulgaria una scelta economicamente vantaggiosa e logistica per le start-up, le piccole e medie imprese e anche per le grandi aziende che cercano di migliorare la propria efficienza operativa e i propri margini di profitto.   Vantaggi Strategici nell'Unione Europea: Accesso al Mercato Unico e Burocrazia Snella   Il vero punto di svolta che distingue la Bulgaria da destinazioni come Dubai è la sua appartenenza a pieno titolo all'Unione Europea. Questo status non è un mero dettaglio, ma un pilastro strategico che offre opportunità ineguagliabili. Essere parte dell'UE garantisce alle aziende con sede in Bulgaria un accesso diretto e senza barriere al vasto mercato unico europeo, un bacino di oltre 450 milioni di consumatori con un potere d'acquisto considerevole. Questa integrazione elimina le complessità tariffarie e non tariffarie che spesso ostacolano il commercio con paesi extra-UE, aprendo scenari commerciali significativi e facilitando enormemente l'espansione e le operazioni transfrontaliere. A differenza di Dubai, dove le aziende possono trovarsi ad affrontare barriere normative e logistiche per l'accesso al mercato europeo, la Bulgaria offre una corsia preferenziale. Inoltre, la burocrazia in Bulgaria è riconosciuta per essere snella ed efficiente, un fattore cruciale per la velocità e la fluidità delle operazioni aziendali. La libertà di movimento di capitali e persone all'interno dell'UE costituisce un ulteriore vantaggio operativo inestimabile, permettendo alle imprese di attrarre talenti da tutta Europa e di gestire i propri flussi finanziari con maggiore flessibilità. Questo ambiente stabile e prevedibile, sostenuto dalla normativa comunitaria, offre una sicurezza che spesso manca in altre giurisdizioni, rendendo la Bulgaria una scelta non solo fiscalmente conveniente, ma anche strategicamente superiore per chiunque miri a un'integrazione profonda e proficua nel contesto economico europeo. ## Allarme Assicurazioni in Bulgaria: Premi alle Stelle per Chi non è Residente > Una nuova e controversa prassi, adottata da diverse compagnie assicurative bulgare sta colpendo duramente i possessori di veicoli immatricolati nel Paese balcanico che non risultano residenti . Stretta Sulle Assicurazioni Auto in Bulgaria: Premi alle Stelle per i Non Residenti EU Un'onda di rincari sta investendo il settore delle assicurazioni auto in Bulgaria, ma non per tutti. Una nuova e controversa prassi, adottata da diverse compagnie assicurative bulgare – molte delle quali peraltro operano con licenze e ramificazioni in tutta Europa – sta colpendo duramente i possessori di veicoli immatricolati nel Paese balcanico che non risultano residenti o cittadini bulgari. La "convenienza" della targa bulgara, ricercata da molti cittadini europei (italiani inclusi) per via di costi inferiori e burocrazia semplificata, potrebbe ora essere messa seriamente in discussione. Il Caro Polizza per il "Non Locale" La notizia circola con insistenza tra la vasta comunità di automobilisti e imprenditori che hanno scelto di immatricolare i propri veicoli in Bulgaria. Le compagnie, senza un annuncio formale univoco ma con una chiara tendenza di mercato, stanno applicando aumenti esponenziali ai premi assicurativi qualora l'intestatario dell'auto non possa dimostrare una residenza effettiva o la cittadinanza bulgara. Si parla di rincari che possono arrivare al 50%, 100% o addirittura superare queste percentuali, trasformando un risparmio atteso in un salasso inaspettato. Le Ragioni Dietro la Mossa (Ufficiali e Non Dette) Quali sono le motivazioni dietro questa stretta? Ufficialmente, le compagnie assicurative si appellano a una diversa valutazione del rischio. Si argomenta che un proprietario non residente o non cittadino bulgaro potrebbe essere più difficile da rintracciare in caso di sinistro, oppure che la sua permanenza nel Paese sia meno stabile, portando a un profilo di rischio percepito come più elevato. Tuttavia, dietro le quinte, la mossa potrebbe essere interpretata come un tentativo di contrastare l'uso della targa bulgara da parte di chi, pur operando o risiedendo stabilmente altrove (spesso in paesi con un fisco e costi assicurativi più elevati), avrebbe cercato una "scorciatoia" legale per risparmiare. Alcuni osservatori suggeriscono che vi sia una pressione, anche a livello europeo, per armonizzare le pratiche e ridurre i fenomeni di elusione fiscale o previdenziale legati alla circolazione dei veicoli. Un Campanello d'Allarme per la Libera Circolazione? La questione solleva seri interrogativi sulla compatibilità di queste pratiche con i principi di libera circolazione delle persone e dei servizi all'interno dell'Unione Europea. Se da un lato è legittimo per uno Stato membro regolamentare il proprio sistema assicurativo, dall'altro una discriminazione così marcata basata sulla residenza o cittadinanza di fatto potrebbe contravvenire ai principi fondanti del mercato unico. Migliaia di cittadini dell'UE hanno investito tempo e risorse per stabilire attività o residenze in Bulgaria, proprio in virtù di un contesto più favorevole. Ora si trovano a fronteggiare costi imprevisti che minano la sostenibilità delle loro scelte. Per molti, la targa bulgara non è stata solo una scelta di convenienza, ma una necessità per poter operare in un'Europa sempre più complessa. Questa nuova "stretta" mette in luce le frizioni tra le politiche nazionali e la realtà di un'integrazione europea ancora incompleta, dove le differenze fiscali e burocratiche continuano a generare opportunità, ma anche a creare nuove barriere. Il futuro di queste pratiche assicurative resta incerto. Sarà interessante vedere se le autorità europee interverranno per chiarire la legittimità di tali distinzioni e per tutelare i diritti dei cittadini comunitari che si sentono penalizzati da un mercato che, sulla carta, dovrebbe garantire parità di trattamento. Nel frattempo, per chi possiede un'auto con targa bulgara e non è residente, la parola d'ordine è una sola: verificare con la massima attenzione le condizioni della propria polizza e prepararsi a un salato aumento.